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Chiaravalle Centrale (CZ)

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Questa pagina guida il visitatore sugli avvenimenti e sui cenni storici dell'Ordine Francescano Secolare di Chiaravalle Centrale.
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2014/15

     

 
 

Inizio innanzitutto ringraziando il Signore e San Francesco per avermi concesso di vivere questo breve sentiero della mia vita come ministra della fraternità di Chiaravalle Cle.
Ringrazio sinceramente e affettuosamente l'assistente Spirituale P. Giuseppe Lombardi, il consiglio, la fraternità tutta in modo particolare i neo professi che oggi per la prima volta sono presenti nella riunione della fraternità e costituiscono pertanto nuova linfa di arricchimento.
Ogni passaggio, ogni tappa vissuta è stata importante e utile per il cammino, che come fraternità locale prima, come cellula regionale poi ma soprattutto come porzione di Chiesa, abbiamo vissuto insieme.
In questa mia relazione finale non elencherò tutto quello che noi come fraternità abbiamo fatto in questo triennio perché tutti noi fratelli e sorelle, che siamo stati vicini e attenti alla crescita della fraternità, sappiamo già.
Si. Ho detto noi, perché siamo stati tutti noi che abbiamo lavorato insieme, ognuno con il proprio carattere, con la gioia, la semplicità, la disponibilità anche con il disappunto, la tristezza, con la critica costruttiva ma auspico mai cattiva, a far vivere la fraternità ma soprattutto a far crescere la Chiesa, a sorreggerla così come fece Francesco.
Se oggi siamo qui è perché abbiamo sentito una chiamata, un desiderio di inoltrarci in questo cammino di fede che certamente non è facile e semplice, ma deve essere forte e vigoroso.
Ora carissimi sapete bene che la riunione di oggi è una riunione speciale perché è la riunione precapitolare visto che domenica prossima 25 gennaio 2015 ci sarà il capitolo elettivo in cui verrà eletto il consiglio che servirà la fraternità per il prossimo triennio. Un ministro, un vice-ministro, tre consiglieri che specificamente rivestiranno il compito di segretario economo e maestro di formazione.
Per meglio valutare ed analizzare quello che dovremo fare e come dovremo comportarci in sede capitolare mi sono permessa di riportare alla vostra mente la nostra regola e alcuni art. delle costituzioni

Il giorno della nostra professione abbiamo detto SI VOGLIO:

1- Seguire la regola francescana
2-
Dar testimonianza del regno di Dio e avere spirito di servizio
3-Legarci più strettamente alla chiesa e collaborare al suo perenne rinnovamento e alla sua missione tra gli uomini.
Nel Test 14 F.F116 leggiamo "dopo che il Signore mi donò dei fratelli nessuno mi mostrava cosa dovessi fare ma L'Altissimo mi rivelò che dovevo vivere secondo il vangelo...."
Noi non abbiamo scelto il nostro fratello, l'abbiamo trovato e lo dobbiamo accogliere con i suoi pregi e con i suoi difetti cercando prima di migliorarci e poi migliorare.

Allora lottiamo per abbattere i muri di diffidenza, di superbia, di invidia di accidia che si innalzano tra di noi e operiamo per il bene comune.
Andiamo ora agli articoli delle costituzioni:

ART 8-1 francescani secolari si impegnano, con la Professione, a vivere il vangelo secondo la spiritualità francescana, nella loro condizione secolare

Quindi, come sentite non ci si chiede di essere suore o frati ,ma mogli mariti, figli, persone impegnate nel lavoro ,nella società che vivono in Cristo. Dove è presente un francescano si dovrebbe sentire il profumo di Dio .

Art.30 comma 1-I fratelli sono corresponsabili della vita della fraternità a cui appartengono....

Quindi non è assolutamente vero che, una volta eletto il consiglio, la restante fraternità debba disinteressarsi della crescita e operosità della stessa.

Art. 30 comma 2-

II senso di corresponsabilità dei membri esige la presenza personale, la testimonianza, la preghiera, la collaborazione attiva secondo le possibilità di ciascuno, nell'animazione della fraternità.

Art.32-1

ministri ,i vice-ministri e i consiglieri vivano e promuovano lo spirito e la realtà di comunione tra i fratelli, tra le varie fraternità e fra esse e la Famiglia francescana.
Abbiano a cuore, sopra ogni cosa LA PACE, LA RICONCILIAZIONE nell'ambito della fraternità.
Il nostro ministro nazionale, Remo di Pinto in una riunione con i ministri delle fraternità calabresi a Lamezia Terme in occasione del capitolo regionale ci disse:
prima di passare al voto è importante individuare, chi in spirito di servizio, possa guidare la fraternità.

I veri criteri di giudizio sono: disponibilità di cuore e di mente.
A questo punto qualcuno aggiunse -anche disponibilità di tempo.

No. Rispose il ministro. Il nostro servizio non è per quelli che hanno tempo perché non deve essere un passa tempo il nostro dare alla fraternità, penso proprio che sia il contrario" è per quelli che non hanno tempo, per coloro che sono costretti a rinunciare al proprio per darlo agli altri. Infondo riflettendo è proprio questo che ci chiede Francesco, che ci chiede Cristo vivere il vangelo nel nostro stato secolare.
Non ci dice vivi la fraternità quando non hai nulla da fare, per riempire le tue giornate.
E ora voglio passare alle conclusioni.
Alla fine di questo triennio, anzi permettetemi di dire alla fine di questo sessennio che mi ha vista impegnata a servire la fraternità come ministra, il mio cuore è pieno di serenità e gratitudine perciò voglio dirvi :
1-Grazie per avere messo alla prova il mio carattere, facendomi spesso riflettere ed analizzare interiormente   
    il come e il perché della mia presenza qui.
2-Grazie perché debbo a tutti voi la mia crescita di persona e di cristiana.

3-Grazie perché avete accettato il mio limite, ma mi avete voluto bene lo stesso.
4-Grazie ai neo professi perché durante il vostro cammino formativo ho vissuto insieme con voi e con P.   
   Giovanni momenti particolari di arricchimento francescano.
   Mi sento serena e allora dopo essermi a lungo interrogata oggi voglio rimettere nelle vostre mani la    
   fraternità e ho deciso di mettere in pratica l'Art 32 comma 2 che recita così:

IL COMPITO DI GUIDA DEL MINISTRO E' TEMPORANEO.

I FRATELLI, FUGGENDO OGNI AMBIZIONE, DEVONO MOSTRARE L'AMORE PER LA FRATERNITÀ CON LO SPIRITO DI SERVIZIO E CON LA DISPONIBILITÀ TANTO AD ACCETTARE COME A LASCIARE L' INCARICO.

E' AUSPICABILE PERCIÒ CHE MI MOSTRI DISPONIBILE A LASCIARE L'INCARICO PER PERMETTERE AD ALTRI FRATELLI DI SPERIMENTARE IL DONO DEL SERVIZIO NELLO SPIRITO DI CORRESPONSABILITÀ.

Concludo così il mio servizio di ministra e mi allontano completamente da ogni incarico consigliare pur restando sempre al servizio della fraternità.

Pace e Bene                                                                                                       La ministra Ofs

                                                                                                                            Silvana Ajelli

 

 
   
 
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